lunedì 11 giugno 2018




LA COSMOLOGIA E IL FONDAMENTO DELLE LEGGI

Platone in due sue opere torna ad interrogarsi sul bisogno di unità e di ordine.
Lo sguardo di Platone si allarga fino a raggiungere una dimensione cosmica.
Platone negli ultimi anni inizia a pensare al mondo naturale come “cosmo”.
Questa riflessione platonica identifica notevolmente la separazione tra il mondo ideale e quello naturale.
Secondo Platone l’origine dell’ordine presente nell’universo risale a una divinità buona e intelligente, il demiurgo, che plasmò una materia indeterminata e caotica sul modelllo del Bene che regna nel mondo ideale.
Platone poi, pensò di creare il “tempo”, un’”immagine mobile dell’eternità”.
Con questo Platone intende dire che la suddivisione in giorni e notti e in mesi e anni è stata voluta dal demiurgo per dare ordine al corso degli eventi naturali e umani.
Il tempo, con il passato, il presente e il futuro, imita l’eternità.
La differenza tra il mondo naturale e quello ideale sta nel fatto che il primo è soggetto al divenire e al cambiamento; il secondo invece è immutabile nella sua perfezione.
Il demiurgo inoltre ha collegato il tempo al moto regolare degli astri, infatti si può dire che questo abbia realizzato gli astri, che servono ad identificare l’alternarsi del giorno e della notte e a calcolare il trascorrere dei mesi e degli anni.

Platone considera gli astri “divinià visibili”, e secondo lui c’è una grande affinità tra questi.
Le teorie di Platone costruiscono una vera e propria religione astrale, che assegna al bene una precisa collocazione, situandolo negli astri.
È per questo che gli astri sono considerati divini: nel loro movimento circolare e regolare vi è il segno inconfondibile della perfezione del Bene supremo.


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Platone nel Timeo mira a trasferire alla società quell’ordine armonioso che regola il mondo, rappresentato dal movimento degli astri.

Platone nell’ opera “le Leggi” descrive una minuziosa legislazione che mira a controllare ogni aspetto della vita dei cittadini, al fine di realizzare anche nella società l’ordine divino che regna nel cosmo.
Con questo egli sostituisce all’autopia del governo ideale una concezione più realistica e disincantata, incentrata sulla forza delle leggi, che hanno una duplice funzione: repressiva e educativa.



Sara Keller IIIB

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