lunedì 11 giugno 2018



LA POETICA E LA LOGICA

LA POETICA

Aristotele individua una duplice funzione dell'arte: conoscitiva e catartica. 
Per quanto riguarda la prima, egli ritiene che si fondi sulla tendenza naturale degli uomini alla rappresentazione della realtà mediante le parola, i suoni e le immagini. 

L'arte costituisce per lui la prima forma di conoscenza della realtà, e, proprio perché connessa alla conoscenza, risulta fonte di piacere e di gratificazione.
Per Aristotele l'arte è imitazione. 

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Il valore del testo poetico risiede proprio nella capacità di trasferire gli avvenimenti o gli oggetti su un piano che trascende la situazione contingente in cui essi si sono svolti o manifestati, rendendoli comprensibili da tutti gli uomini. 

A questo proposito Aristotele afferma che l'arte non ha come oggetto il ''vero'', ma il ''verosimile'', non quello che accade, ma quello che potrebbe accadere ''secondo verosimiglianza e necessità''. 

L'artista, non riproduce un caso particolare, ma ciò che potrebbe verificarsi in tutti le situazioni analoghe a quelle che si accinge a narrare. 
Per questa sua peculiarità, l'arte è simile alla filosofia: coglie l'essenza delle cose, il loro significato profondo e universale; inoltre, rispetto alla storia, la poesia consente una maggiore chiarezza intellettuale e un approfondimento morale degli avvenimenti narrati. 

Al di là di quella conoscitiva, Aristotele riconosce all'arte anche un'altra importante funzione definita ''catartica'' e consistente nella capacità di liberare e ''purificare'' l'uomo dalle passioni assistendo alla loro rappresentazione sulla scena, infatti, gli spettatori provano una sorta di ''identificazione'' e nello stesso tempo di ''sfogo'' delle proprie passioni individuali che diventano, così, meno nocive e insidiose.


LA LOGICA

La logica è uno degli aspetti più studiati e approfonditi nel corso dei secoli.
Aristotele la colloca al di fuori del quadro di sistemazione delle scienze. 
La logica non rientra nell'ambito delle scienze teoretiche, pratiche o produttive, ma si occupa della forma che devono avere i vari tipi di ragionamento di cui esse si avvalgono
La logica studia le regole e i principi che rendono corretta l'inferenza, ossia il passaggio, in un ragionamento, da premesse conosciute e affidabili a una conclusione nuova e valida.

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La logica è appunto, lo strumento che regola l'arte di ragionare e costituisce la base su cui le scienze costruiscono i propri discorsi.

I concetti sono le parti fondamentali del ragionamento. 
Ad ogni concetto corrisponde un ente della realtà. 
L'unione di uno o più concetti forma la proposizione.

I concetti hanno due caratteristiche:
1. estensione = capacità di un concetto di riferirsi ad un certo numero di cose.
2. comprensione = numero di caratteristiche specifiche che rientrano nella definizione del concetto.
Ogni concetto contiene in se concetti particolari ed è contenuto a sua volta da un concetto più universale.
A questo proposito, bisogna parlare di genere e di specie.

Genere: classe generale in cui si collocano determinate specie
Specie: classe di concetti che si distingue dalle altre specie interne allo stesso genere in virtù di una differenza specifica.

Genere e specie sono collegate e fanno parte di ogni definizione.

La specie ha più caratteristiche ma è riferibile a un limitato numero di soggetti. 
Si può dire che ha una comprensione maggiore ma una estensione ridotta.
Il genere ha meno caratteristiche ma è riferibile ad un ampio numero di soggetti. 
Quindi ha una comprensione minore ma una vasta estensione.

Ai due estremi della scala dei concetti troviamo da un lato la sostanza prima, ovvero l'individuo, che ha massima comprensione e minima estensione;
dall'altro le categorie, cioè i generi sommi, che hanno massima estensione e minima comprensione.

Egli parte dalla definizione dei concetti, le unità minime dotate di significato,e dalla loro classificazione in base all'estensione e all'intensione.
In secondo luogo analizza la struttura delle proposizioni, in particolare di quelle dichiarative (quelle che dicono qualcosa della realtà); 
solo queste infatti rientrano nel dominio della logica, potendo essere giudicate vere o false.

Tali proposizioni sono di quattro tipi:
  1. universali affermative 
  2.  universali negative 
  3.  particolari affermative
  4. particolari negative 

Tra esse possono sussistere vari tipi di relazione, le più importanti delle quali sono quelle di 
contraddittorietà e contrarietà.

 Aristotele poi passa a considerare i ragionamenti veri e propri, 
distinguendoli in due grandi tipologie: 
  • ragionamenti deduttivipartono da premesse universali per giungere a conclusioni particolari; 
  • ragionamenti induttivisi parte dai casi particolari per arrivare ad una affermazione universale
I primi coincidono con il sillogismo.
Il sillogismo è una forma di ragionamento deduttivo composto da tre proposizioni:
1. premessa maggiore;
2. premessa minore;
3. conclusione.



La conclusione è l'affermazione che deve essere provata come vera. 
Le due premesse contengono le ragioni per cui la conclusione deve essere vera.

 il sillogismo è composto tre elementi:
  1.  termine medio =  un concetto con un'estensione media ed è contenuto in entrambe le premesse;
  2.  termine maggiore = estensione maggiore, contenuto nella premessa maggiore e nella conclusione come predicato;
  3.  termine minore = estensione minore, presente nella premessa minore e nella conclusione come soggetto.
Perché un sillogismo sia vero,oltre che valido dal punto di vista formale, occorre che le premesse siano vere; 
in caso contrario si può avere un sillogismo valido ma falso.

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Secondo aristotele, ci sono alcuni principi primi, universali ed evidenti che vengono colti in maniera intuitiva dall'intelletto.

I principi primi che devono essere assunti come base di ogni ragionamento sono tre:
1. principio di identità: A è uguale ad A, in uno stesso contesto;
2. principio di non contraddizione: in uno stesso contesto, A non può essere contemporaneamente contrario e uguale a B;
3. principio del terzo escluso: A è B oppure non B; non c'è una terza possibilità.




Sara Keller  IIIB

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