mercoledì 22 novembre 2017



PARMENIDE 
E IL PENSIERO DELL'ESSERE

Parmenide era considerato il filosofo dell'unità e della stabilità.
Egli visse a Elea, antica colonia greca situata sulla costa della Campania.
Parmenide credeva in un ambiente culturale e intellettuale aristocratico.



Scrisse un poema in versi intitolato "sulla natura" di cui restano solamente il proemio e vari frammenti.
Nell'opera di Parmenide si riflette l'aspirazione a una sapienza sacrale.
Infatti nel proemio Parmenide immagina di essere trasportato da un carro trainato dalle Muse alle porte del Sole e di ricevere da una dea la rivelazione sulla verità che dovrà comunicare al mondo.
Nonostante la cornice sia di carattere religioso, la materia del messaggio di Parmenide e le movenze argomentative del suo discorso sono decisamente filosoficherazionali.

Il messaggio di Parmenide è sostanzialmente rappresentato da questa affermazione: l'essere è, e non può non essere, mentre il non essere non è, e non può essere; ciò significa che soltanto l'essere esiste e che il non essere non esiste e non può nemmeno essere pensato.

Secondo Parmenide interine essere è ciò che è comune a tutti gli enti e che esiste alla pienezza assoluta e perfetta, eterna e immobile.
si tratta di una prospettiva nettamente antagonista alla concezione dinamica dell'universo di Eraclito.


Con Parmenide ha inizio "l'ontologia", cioè lo studio dell'essere in quanto essere, nelle sue caratteristiche universali.

Molti studiosi avanzarono l’ipotesi che il pensiero parmenideo fosse la risposta alle inquietudini sociali di cui soffriva la città di Elea.
Le sue argomentazioni poggiano su dimostrazioni logiche molto rigorose.
Con Parmenide si afferma l’attitudine a valutare il le tesi e a sostenerle con argomenti razionali.

Parmenide basava il suo procedimento logico partendo dal presupposto che il mondo non possa derivare dal nulla perché se fossi il contrario questo sarebbe la fine del pensiero e della realtà.

Egli definì i caratteri essenziali dell’”essere”: 
  • l’essere è ingenerato e imperituro: l’essere non può nascere e non può morire.
  • l’essere è eterno: non ha né  passato né futuro. 
  • l’essere è immutabile e immobile.
  • l’essere è finito: Parmenide dice che l’essere è una sfera perfettamente omogenea.

Nella filosofia poi vennero introdotti dei principi:
  •  il principio d’identità: A=A: l’essere è ed è identico a se stesso 
  • il principio di non contraddizione: l’essere è, dunque non può non essere.
  • il principio del terzo escluso: ogni cosa o è, o non è.





Sara Keller 3b

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