giovedì 5 ottobre 2017


I PITAGORICI
e la concezione matematica della natura.

Secondo Pitagora la matematica costituiva lo strumento fondamentale d'interpretazione della realtà.
Pitagora nacque a Samo, ma quando si stabilì a Crotone, 
fondò una nuova scuola filosofica, la "Fratellanza Pitagorica", un associazione politico-religiosa di carattere aristocratico.
Molti dei caratteri di questa scuola fanno pensare ad una setta religiosa, in cui si praticavano regole ascetiche

Pitagora era considerato dai suoi seguaci come una divinità.

I discepoli si differenziavano fra:
  • acusmatici (o ascoltatori), ai quali era imposto il silenzio ed una rigida disciplina di comportamento.
  • matematici, i quali potevano fare domande ed esprimere opinioni personali e ai quali venivano rivelate le dottrine più impegnative del maestro.
Le dottrine dei pitagorici riguardano principalmente due argomenti:
  • la dottrina dell'anima.
  • la dottrina del numero.

LA DOTTRINA DELL'ANIMA
Pitagora era mosso dal desiderio di trovare una via di purificazione per l'anima.
La sua ricerca muove da una dottrina ripresa dall'orfismo (movimento religioso ispirato al poeta Orfeo).
Gli Orfici, ritenevano che dopo la morte, l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino all'espiazione delle proprie colpe.
Era possibile interrompere il ciclo delle rinascite in corpi sempre diversi attraverso i riti di purificazione.

Pitagora quindi si concentra nello studio dei mezzi per ottenere la liberazione dell'anima; tali strumenti sono da lui individuati in una prassi di vita ascetica e soprattutto nell'esercizio della filosofia (che era intesa come una via per la salvezza).


LA DOTTRINA DEL NUMERO
Fra le due dottrine c'è un nesso molto stretto.
La vita del filosofico infatti si caratterizza per l'ordine e la misura con cui riesce a tenere a freno gli istinti del corpo.
Quest'ordine pervade tutto l'universo, o "cosmo" fin ogni sua manifestazione.
I Pitagorici arrivarono ad affermare che la vera sostanza delle cose risiede nel numero.
Infatti è grazie a questo che non possiamo cogliere la realtà profonda del cosmo, fatta di proporzione quantitativa tra gli elementi.


IL NUMERO COME PRINCIPIO DELLA REALTA'
I pitagorici arrivano a considerare il numero come il vero e proprio principio generatore di tutte le cose, quindi l'arché.
I Pitagorici rappresentavano il numero come un punto dotato di estensione spaziale, identificando aritmetica e geometria:
Il numero era una forma geometrica e una forma geometrica era un numero.

Modello rappresentato dal pitagorico Filolao:


punto                    linea                          superficie                        solido 


Se il numero è la sostanza del cose, per capire i rapporti tra di esse dobbiamo fare riferimento ai rapporti tra i numeri: poiché questi si dividono in pari e dispari.

Pari, entità illimitata, simbolo di imperfezione, del male, disordine, caos, materia.
Dispari, entità limitata, simbolo della perfezione, del bene, della forma, della proporzione.




Il 10 era il numero perfetto, perché era sia pari che dispari.
Veniva rappresentato con la figura della tetractýs:






Sara Keller 3B

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